Appello al Governo di oltre 50 Comuni Toscani. La battaglia di civiltà e memoria sulle stragi nazifasciste a sostegno dell’emendamento del senatore Dario Parrini

Comuni e Avvocati si appellano ancora una volta al Governo sulla questione dei risarcimenti negati

Data:

12 Febbraio 2025

Tempo di lettura:

4 min

Descrizione

Unione Comunale del Chianti Fiorentinoi, 12 febbraio 2025

I Comuni Toscani, promotori insieme alla Regione della rete istituzionale che valorizza la memoria dei territori colpiti dalle stragi e dagli eccidi nazifascisti, tornano ad appellarsi con forza al Governo sulla questione dei risarcimenti negati ai familiari delle vittime delle stragi nazifasciste (Fondo per il ristoro danni subiti dalle vittime del Terzo Reich).  L’intervento congiunto dei sindaci e dei legali che seguono le vicende dei familiari e le loro istanze giudiziali si esprime a sostegno delle azioni intraprese dal senatore Dario Parrini (PD) che in queste ore sta battendosi in sede di Commissione Affari Costituzionali, dove è in corso l'esame del DDL di conversione del Milleproroghe, affinché venga approvato un emendamento con cui il senatore chiede di stabilire un nuovo termine, il 31 maggio 2025, per la proposizione di nuove domande giudiziali finalizzate a ottenere gli indennizzi per gli eredi di vittime di crimini nazifascisti previsti dal decreto 36 del 2022.

“Sappiamo che presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato maggioranza e governo stanno per il momento alzando un muro contro un emendamento del senatore Parrini che propone di aprire una finestra temporale di qualche mese per l'avvio delle cause per risarcimenti agli eredi di vittime di crimini nazifascisti che non hanno fatto in tempo a promuovere l'azione processuale entro la precedente scadenza del 31 dicembre 2023”.  “È una norma necessaria e di civiltà – insistono - perché molte persone che avevano titolo a chiedere i risarcimenti semplicemente non erano a conoscenza di questo diritto e sarebbe assurdo creare vittime di serie A e vittime di serie B. Non si possono immaginare facili riammissioni in termini per chi non paga le tasse, questo fa una delle norme più sostenute dal governo nel Milleproroghe, e negare ogni riammissione in termini a chi ha subito crimini nazifascisti. Il governo non si metta di traverso. Ostacolare una richiesta di pura equità sarebbe gravissimo”.

Anche i legali del coordinamento avvocati Risarcimento Crimini del Terzo Reich, un movimento di oltre 20 avvocati a livello nazionale che assiste, o ha assistito, alcune delle vittime dirette o indirette dei crimini del Terzo Reich, si uniscono alla protesta dei sindaci. “Chiediamo con fermezza che l’emendamento Parrini venga approvato – rimarcano i legali - Una proroga dei termini è necessaria per garantire una reale possibilità di giustizia a tutti coloro che, a causa dell’età avanzata o della difficoltà nel reperire le informazioni necessarie, non hanno ancora potuto intraprendere le azioni giudiziarie. Questa non è solo una questione di procedura, ma di tutela dei diritti fondamentali dell’individuo. Negare questa possibilità significherebbe privare le vittime e i loro eredi di un riconoscimento dovuto e di un diritto imprescindibile alla giustizia”.

Le voci unite e compatte contro lo Stato che ha tirato il freno a mano sui ristori dei danni e delle sofferenze subite dai familiari delle vittime degli eccidi nazifascisti, aumentano di giorno in giorno. Da nord a sud della Toscana e dell’Italia, il coordinamento istituzionale convocato all’alba del 2024 dal Comune di Barberino Tavarnelle, in rappresentanza delle centinaia di vittime coinvolte nelle stragi consumate in Toscana e non solo, si sta estendendo a macchia d’olio.

Ad oggi hanno aderito a sostegno delle azioni intraprese dal senatore Dario Parrini oltre 50 comuni italiani. Nello specifico si tratta dei Comuni di: Barberino Tavarnelle, San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti, Stazzema, Buti, Massa Marittima, Civitella in Val di Chiana, San Gimignano, Ponte Buggianese, Firenze, Sesto Fiorentino, Cerreto Guidi, Figline e Incisa Valdarno, Marliana, Radicondoli, Bagno a Ripoli, Fucecchio, Larciano, Cavriglia, Montelupo Fiorentino, San Miniato, Monsummano, Capraia e Limite, Ponte Buggianese, Marradi, Vaglia, Fiesole, Impruneta, Pontassieve, Reggello, Montespertoli, Palazzuolo sul Senio, Dicomano, Filattiera, Lastra a Signa, San Godenzo, Montaione, Cerreto Guidi, Vicchio, Vinci, Londa, Firenzuola, Rignano sull’Arno, Pelago, Rufina, Scandicci, Barberino di Mugello, Certaldo, Empoli, Calenzano, Gambassi Terme. Altri comuni aderiranno nelle prossime ore.

Approfondimento: le tappe del percorso normativo

E’ il Decreto Legge n.36 che, all’art. 43, il 30 aprile 2022 sulla Gazzetta Ufficiale pubblicato, ad istituire un fondo presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità compiuti dal Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale. Hanno diritto a percepire i ristori coloro che sono titolari di un credito contro la Germania accertato con passata sentenza in giudicato.

Nell’imminenza della pronuncia della Consulta sulla norma con cui l’Italia ha reso indenne la Germania dalle pretese delle vittime italiane degli eccidi nazisti e ha stabilito che pagherà tutti i risarcimenti al posto dello Stato tedesco, tramite un apposito fondo, il governo ha stanziato le relative risorse con un decreto del ministero dell’Economia, disposto insieme ai ministeri degli Esteri e della Giustizia e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del primo luglio 2023. Con il Decreto-Legge 29 settembre 2023, n. 132, convertito in legge n.170 il 27 novembre 2023

Ultimo aggiornamento

14/02/2025 - 10:42