Ammonta complessivamente a 251mila euro l’intervento di consolidamento statico del Museo San Francesco che il Comune di Greve in Chianti ha fatto partire avendo effettuato la consegna dei lavori nei giorni scorsi. L’opera, progettata per la riqualificazione e la messa in sicurezza in particolare della facciata ovest dell’edificio, si propone di consolidare una struttura di pregio dal punto di vista storico-architettonico, simbolo e testimonianza di una delle pagine più significative delle origini del territorio e della storia dell’arte italiana.
“Un importante investimento – dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Giulio Saturnini - che mira a consolidare attraverso la realizzazione di micropali uno dei più rilevanti fulcri di attrazione turistico-culturale del territorio chiantigiano, sede di numerosi eventi espositivi allestiti nel corso dell’anno”.
Il museo era infatti un convento dedicato a San Francesco, nominato per la prima volta in un manoscritto del cronista francescano Dionisio Pulinari (XVI secolo). Ospita una novantina di opere tra pitture, sculture, parati e oreficerie provenienti dalle chiese e dalle pievi del territorio comunale, il ricco patrimonio storico artistico conservato tra le sale dell’ex convento è riferibile ad un ampio arco temporale, dal 1200 al 1800. L’oratorio fu costruito probabilmente all’inizio del XVI secolo come parte di un complesso che comprendeva anche un ospizio destinato all’accoglienza e all’ospitalità di frati francescani in viaggio, dipendente dal convento della Croce di San Casciano.
L’importanza della presenza francescana emerge anche dalle opere confluite nella collezione museale. San Francesco è tra i personaggi della pala di terracotta policroma di inizio Cinquecento col Compianto su Cristo morto conservata forse nella sua posizione originaria sull’altare dell’oratorio e attribuita a Baccio da Montelupo. Nell’oratorio è conservata anche la piccola tavola con l’Annunciazione proveniente dalla chiesa di Santa Croce a Greve: è l’opera più antica del museo, caratterizzata dai tratti tipici della pittura fiorentina di metà Trecento. All’interno del complesso museale vi è anche una sezione archeologica.
Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino.