Barberino Tavarnelle, 20 luglio 2024
Unite nella vita affettiva, complici nella pratica del ricamo. Nell’arte del Punto Tavarnelle quattro coppie di madre e figlia, insegnanti e allieve che hanno preso parte alla prima edizione dell’Accademia “Impara l’arte col Punto Tavarnelle”, promossa dal Comune di Barberino Tavarnelle, riscoprono il piacere di condividere un’esperienza, tessere insieme i fili di una passione, divenuta simbolo di una tradizione familiare e ad un tempo collettiva, e consolidare l’identità culturale di un territorio.
Un’occasione di collaborazione e dialogo, che ha invitato le ricamatrici, uscite dal corso trimestrale che si è appena concluso, a tornare indietro nel tempo di oltre mezzo secolo, a far affiorare i ricordi, vissuti e tramandati, dell’epoca in cui le nonne si dedicavano al celebre pizzo di Tavarnelle che nelle loro vite di privazioni, tutte da ricostruire nel dopoguerra, prese campo per necessità morale ed economica. “I segreti dell’ago e del filo, che le famiglie tavarnelline del Novecento custodivano gelosamente – dichiara il Sindaco David Baroncelli - oggi sono espressione di una tradizione tipica mai dimenticata, radici culturali da tenere vive e tramandare alle nuove generazioni, i tre corsi hanno offerto un tempo diverso dell’apprendimento da vivere con lentezza, in un clima di serena socialità che ha fatto apprezzare il valore dei gesti e delle cose semplici”. Che poi tanto semplici non sono perché ricamare sul foglio, come erano solite dire le donne del paese, richiedeva una grande abilità manuale, fatta di attenzione ai particolari, pazienza, concentrazione sui diversi passaggi che dall’impuntitura portavano alla creazione dei famosi dadini.
Per Franca Conforti e la figlia Sabina Pelli, che al progetto del Comune hanno aderito come insegnanti, Roberta Pierini e la figlia Chiara Galanti, Sonia Rossetti e la figlia Angela Fanfani, Silvia Sebastiani e la figlia Adele Naldini, in qualità di allieve, ‘diplomate’ merlettaie al corso principianti, il Punto Tavarnelle ha rappresentato un’occasione di collaborazione reciproca, iniziata quasi per gioco e tradotta in un’esperienza emotiva che ha infuso energia e fiducia nel rapporto filiale. “Oltre a rafforzare l’appartenenza ad un territorio e far conoscere un tassello del patrimonio artigianale d’inizio secolo scorso – continua il Sindaco - l’attività del ricamo ha creato spunti nuovi di conoscenza e consapevolezza, rafforzando l’unione tra madre e figlia”. Sono le stesse partecipanti a testimoniare la gioia di aver sperimentato un nuovo modo di mettersi alla prova. E averlo fatto insieme.
Franca Conforti e la figlia Sabina Pelli, entrambe insegnanti
“Quando io e la mamma ci sediamo e anche senza guardarci iniziamo a ricamare il tempo sembra fermarsi – commenta Sabina - ci sentiamo più vicine alle cose che insieme facevano la mia nonna con la sua mamma un secolo fa, il gesto che si ripete annulla le distanze di anni, stili di vita, tradizioni, questo mi permette di rivivere le sensazioni, le atmosfere di allora, l’arte del Punto Tavarnelle è per un me un dolce ritorno al passato da contrapporre ai ritmi frenetici e ipnotici di una vita sin troppo schiacciata dalla tecnologia, il ricamo ci regala momenti belli, unici che ci fanno stare bene, io e la mia mamma, unite nel ricamo, ci sentiamo quasi più forti di fronte alle sfide della vita”.
Le allieve
Roberta Pierini e la figlia Chiara Galanti. “E’ stata un’importante occasione di coltivare un interesse comune, a 18 anni, si sa, le strade spesso divergono tra genitori e figli, si comincia a delineare la personalità, l’adolescente diventa adulta, e non sempre ci si trova concordi sulle cose, partecipando entrambe al corso abbiamo potuto conoscerci meglio, trascorrere del tempo insieme e riscoprire un’intesa filiale ricamando. Chiara, che studia per entrare nel mondo della moda e dell’interior design, ha sviluppato una vera e propria passione per il Punto Tavarnelle, adesso sono io che imparo da lei!”.
Sonia Rossetti e la figlia Angela Fanfani. “Partecipare al corso del Punto di Tavarnelle è stato per noi molto significativo. Infatti, questo ricamo ha accompagnato la nostra famiglia per quattro generazioni. La nonna, Renata Francini, ha continuato a ricamare per tutta la vita, dai 4 ai 97 anni, tramandando questa arte con amore e dedizione. Continuare questa tradizione tipica del nostro paese equivale ad onorare il nostro passato e mantenerlo vivo per il futuro”.
Silvia Sebastiani e la figlia Adele Naldini. “E stata una bella esperienza da condividere con tutte le amiche del ricamo ed in particolare con mia figlia, abbiamo vissuto una nuova opportunità di confronto sperimentando una competitività bonaria, tornavamo a casa e ci chiedevamo quale fosse stato il dadino venuto meglio, anche questi sono momenti che ci fanno crescere insieme, madre e figlia, scambiando sentimenti amorevoli e stringendo legami autentici”.
I tre corsi, due principianti e uno intermedio, attivati dal Comune, sono stati organizzati dall’Agenzia formativa Chiantiform, presieduta da Elisa Corneli.