San Casciano in Val di Pesa, 11 dicembre 2024
Bianca Pananti, Simone Malavolti e Leonardo Filastò sono i protagonisti del secondo appuntamento della rassegna culturale “La fatica di essere se stessi”, incentrata sul tema della salute mentale di comunità, in programma domani Giovedì 12 dicembre alle ore 20.45 presso la sala conferenze "Lucia Bagni" della biblioteca comunale.
L’iniziativa, alla sua prima edizione promossa e organizzata dal Centro di Salute Mentale di San Casciano in Val di Pesa dell'Azienda USL Toscana Centro, dalla Fondazione Macinaia Ente Filantropico e dal Comune con il Patrocinio di Cesvot, propone la proiezione del film “Col nome del delirio” per la regia di Leonardo Filastò, Simone Malavolti, Bianca Pananti.
A cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, il noto psichiatra e neurologo veneziano che, con la legge 180, elaborò la riforma psichiatrica che portò alla chiusura dei manicomi nel 1978, torna a San Casciano la memoria di un’importante pagina italiana attraverso la ricostruzione storica dell’area psichiatrica di San Salvi. Il documentario, realizzato nel 2014, ripercorre le vicende che segnarono la vita del manicomio fiorentino raccogliendo testimonianze, racconti, contributi di coloro che dal dopoguerra alla contemporaneità hanno fatto parte di questo percorso del nostro Paese.
L’Ospedale Psichiatrico Vincenzo Chiarugi di Firenze, o più semplicemente il Manicomio di San Salvi, venne inaugurato nel 1891 in una zona allora ai margini della città, oggi un’isola verde semi-abbandonata e silenziosa, sebbene ormai totalmente inglobata nel contesto urbano. Il film è un racconto a più voci nel quale i protagonisti ci offrono la possibilità di rivivere alcune tra le pagine più significative della storia di San Salvi dal dopoguerra ad oggi. Lo spettatore è accompagnato in un viaggio che parte dalle stanze buie e sporche dei reparti e giunge alle prime gite fuori dal cancello, all’elettroshock, alle prime esperienze di art brut, fino alla festa di chiusura del manicomio e alle difficoltà che ne seguirono.
“Dopo il successo della prima serata che ha riempito il Teatro Niccolini con l’intervento della produttrice Rai Vanessa Roghi – dichiara il Sindaco Roberto Ciappi – continuiamo a parlare di salute mentale con un altro evento di qualità. Il nostro vuole essere un omaggio alla grandezza di Franco Basaglia e ai tanti che si impegnarono a restituire il senso di cittadinanza, con i diritti e i doveri che ne conseguono, a chi ne era fino a quel momento escluso da una legge che trattava la salute mentale come un problema di ordine pubblico, era la legge 36/1904, in vigore appunto fino al 1978”.
“Fare qualcosa insieme al Comune e alla comunità costituisce un elemento centrale del ciclo di incontri culturali che abbiamo organizzato – sottolinea lo Psichiatra Gabriele Santarelli - parlare con le persone ci aiuta a capire quali interventi effettuare, se e come migliorare il livello dei servizi, riteniamo fondamentale ascoltare, raccogliere valutazioni, riflessioni, conoscere e condividere i valori che portiamo avanti e le soluzioni da attuare alle problematiche emergenti, facendo tutti parte di una comunità possiamo meglio far fronte alle sfide che ci pone la dimensione complessa della salute mentale”.
“La fatica di essere se stessi è un percorso che intreccia due assessorati, il sociale e il culturale, – rimarca l’Assessore alle Politiche Sociali Duccio Becattini - con l’obiettivo di generare una consapevolezza su questo tema, aspetto essenziale della rassegna è il coinvolgimento attivo della nostra comunità, perché possa realizzarsi un vero processo di inclusione che abbia un riflesso educativo concreto è necessario parlare, confrontarsi, dialogare con le cittadine e i cittadini che sono direttamente interessati dalle problematiche legate alle salute mentale”.
“L’amministrazione comunale ha fortemente sostenuto questa iniziativa e prende avvio da una riflessione sul tratto e il contributo rivoluzionario di Basaglia nel centenario della sua nascita – aggiunge l’Assessora alla Cultura Sara Albiani – la riforma è stata determinante per la riorganizzazione dei servizi contribuendo di fatto ad un cambiamento culturale profondo, Basaglia ha affermato l’idea che i malati di salute mentale non debbano essere esclusi dalla società ma debbano essere inclusi e supportati. Ognuno di noi, i soggetti preposti e la comunità tutta, può e deve fare la differenza impegnandosi a costruire un’alternativa all’esclusione e alla ghettizzazione”.
“Gli appuntamenti della rassegna - conclude Stefano De Martin della Fondazione Macinaia Ente Filantropico - dedicati alla straordinaria intuizione di Basaglia, grazie al quale furono abbattuti i muri dei manicomi, seguono un fil rouge storico, partendo da Franco Basaglia e dalla chiusura del manicomio di San Salvi di Firenze giungiamo all’analisi dei disagi mentali e psichici della contemporaneità e all’individuazione delle strategie di cura e contenimento di queste nuove malattie”.
Il terzo dei cinque incontri, previsto il 16 gennaio 2015 alle ore 21.45 nella sala Oreste Carlini, consiste nella presentazione del volume “Soffro dunque siamo Il disagio psichico nella società degli individui (minimum fax)” di e con Marco Rovelli intervistato da Gabriele Santarelli del Centro di Salute mentale di San Casciano Val di Pesa e dai medici in Formazione specialistica in psichiatria - Università degli Studi di Firenze.