San Casciano in Val di Pesa, 14 giugno 2022. Nel Chianti il mare non c’è ma il tragico flusso della pandemia che negli ultimi due anni ha travolto indistintamente e ad ogni latitudine ha fatto sentire tutti come “ombrelloni” piegati dal vento, in balia delle onde più incerte e perigliose. Vincenzo Greco utilizza la chiave surrealista per raccontare e interpretare in pittura la sua visione di condizione umana colpita, devastata dall'emergenza sanitaria ma anche orientata alla speranza, capace di mostrare resilienza e uscire dal tunnel che ha segnato profondamente il vissuto e l'esperienza della comunità mondiale. La metafora che restituisce artisticamente il suo pensiero, investito di verità, poesia e tratto immaginifico, caratterizza la mostra “Vivere da Ombrelloni” che il Museo Giuliano Ghelli di San Casciano, contenitore di arte in costante dialogo tra antico e contemporaneo, ospita fino al 26 giugno.
L'evento, organizzato dall'assessorato alla Cultura, dedica una personale all'artista e architetto livornese, in uno spazio espositivo prestigioso del Chianti, circondato e avvolto dai capolavori di grandi maestri dei linguaggi contemporanei come Mario Merz, Mauro Staccioli, Perino e Vele. “Siamo felici - dichiara l'Assessore alla Cultura Maura Masini - di poter tornare a vivere e respirare arte contemporanea nel nostro museo che da qualche anno, con la riorganizzazione degli spazi espositivi, ha iniziato a promuovere e valorizzare in una sezione specifica opere e autori del nostro tempo nei generi più diversi tra pittura, scultura, grafica, incisione, fotografia. La mostra di Greco, incentrata sugli effetti della crisi sanitaria, divenuta poi sociale ed economica, rimarca la vocazione contemporanea dell’attività museale di San Casciano legata a progetti artistico-culturali di alto profilo, sensibili alla necessità di narrare il presente e le sue complessità”.
Vincenzo Greco, architetto e artista livornese, propone una serie di opere incentrate sul tema della pandemia. “Attraverso una pittura illustrativa - commenta la critica e storica dell'arte Virginia Bazzechi Ganucci Cancellieri - impreziosita da una delicata caratterizzazione visionaria ed immaginifica, l’artista ripercorrere ed indaga le incertezze, le paure, le speranza che hanno contraddistinto questo particolare momento storico. L’attuale emergenza sanitaria ha incrinato le nostre certezze quotidiane e ci ha costretto a riconsiderare luoghi, attività, gesti della nostra vita ordinaria attraverso una prospettiva straniante, che ci porta a mettere in discussione alcuni nostri automatismi passati”.
In trenta opere Greco raffigura l’uomo-ombrello, soggetto alle condizioni atmosferiche più avverse, e racconta le diverse fasi che connotano la pandemia, fissando su tela le emozioni, le paure, le angosce fino alla graduale speranza di far fronte e superare le difficoltà scaturite dall’emergenza sanitaria e il ritorno alla sospirata normalità.
Vincenzo Greco, artista e architetto, attraverso la sua pittura ha cercato di indagare la miscela di sensazioni contrastanti. “Protagonisti indiscussi di queste composizioni - continua la storica - sono gli ombrelloni che, estraniati dal loro abituale contesto, emergono con tutta la loro forza iconica acquisendo un alone irreale, misterioso, enigmatico. Simbolo eloquente e suggestivo dell’uomo di fronte alla sua vulnerabilità, l’ombrellone popola infatti luoghi che, per quanto realistici, si trasformano in vere e proprie visioni, percorse da atmosfere oniriche e da complesse allegorie”. Orario di apertura della mostra da giovedì a domenica ore 10-13, 16-19.
Ingresso libero.