Unione Comunale del Chianti Fiorentino


Le contrade scaldano i motori

Inizia il conto alla rovescia per il grande ritorno del Carnevale medievale sancascianese
Data
03 Marzo 2023

La Presidente dell’Associazione delle Contrade Ilena Cappelli: “cercheremo nel passato la chiave per interpretare il presente e proiettare inedite analogie e parallelismi con la contemporaneità, sarà uno spettacolo ricco di emozioni, animato dalla voglia di dare e ritrovarsi” 

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA, 3 marzo 2023
A poco meno di un mese dal grande giorno, domenica 26 marzo, in cui, dopo uno stop di tre anni, il Carnevale medievale sancascianese risorgerà con i colori, le forme, le ispirazioni legate al passato che affondano le proprie radici nelle origini del comune chiantigiano, fervono i preparativi di uno dei più importanti progetti di comunità dell’area fiorentina, firmato dalle contrade Cavallo, Gallo, Giglio, Leone e Torre. Nel capannone comune del Ponterotto mani e abilità artigianali si intrecciano, si sostengono, lavorano in modo continuo ed è in piena evoluzione la metamorfosi dei testi drammaturgici, scritti a più mani dalle cittadine e dai cittadini di ciascuna contrada, che, l’ultima domenica di marzo, si preparano a diventare spettacolo sfilando e mettendo in scena una narrazione medievale, frutto dell’inventiva e dell’attività di studio e ricerca condotta dai capicontrada.

La magia del Carnevale, organizzato dall’Associazione delle Contrade sancascianesi, presieduta da Ilena Cappelli, in collaborazione con il Comune, la Proloco e ChiantiBanca, che farà sfilare un migliaio di persone per le vie del centro storico, sta prendendo vita nelle prove allestite nei quartier generali delle contrade. Ognuna punta a calare tutti gli assi, espressività teatrale, attenzione ai dettagli, cura dei costumi e del trucco, impatto scenico del carro, per riuscire a conquistare ‘il tesoro’ del castello di San Cassiano che quest’anno avrà un valore speciale. “Insieme ai varchi medievali del centro storico – dichiara il Sindaco Roberto Ciappi - le chiavi della città riapriranno simbolicamente le porte del volontariato culturale legato ad uno dei più rilevanti appuntamenti del Chianti che richiama l’attenzione di migliaia di visitatori nel nostro territorio”. Artigiani, falegnami, fabbri, costumisti, scenografi per passione si ritrovano ogni sera per condividere scelte e scegliere le soluzioni registiche più convincenti, partendo dal tema individuato, ispirato alla vita dei secoli a cavallo tra il dodicesimo e il quattordicesimo.

“Storie tutte diverse e originali - dichiara la Presidente Ilena Cappelli - che mirano a ricostruire una vicenda storica, a valorizzare un avvenimento del territorio, a far riemergere dal passato un personaggio, dei veri e propri affreschi viventi che porranno l’accento su un’invenzione, sulle contraddizioni del contesto sociale, sui vizi e le virtù dell’epoca, impegnati a descrivere i tasselli di un tempo vicino e lontano. Ancora una volta cercheremo nel passato la chiave per interpretare il presente e proiettare inedite analogie e parallelismi con la contemporaneità, sarà uno spettacolo che emozionerà per tanti motivi, primo fra tutti il meticoloso lavoro collettivo di una comunità che vuole tornare ad offrire una straordinaria occasione di aggregazione e condivisione, a rendersi utile per il proprio paese, animata da spirito di riflessione e innato senso civico”.

“Abbiamo scelto la storia di un doppio riscatto – fa sapere Larissa Frosali, capocontrada del Gallo – per provare a cambiare, inventare soluzioni, immaginare alternative, fidarsi di chi prova ad aiutarci, ma soprattutto aggirare i prepotenti e sollevare gli ultimi”. “Abbiamo deciso di incentrare la nostra rappresentazione - aggiunge Andrea Paliotto, capocontrada del Cavallo - sulla forza morale e sul coraggio di Caterina da Siena, patrona d’Italia e d’Europa, fondamentale per la storia politica e religiosa medievale”. “Nella Firenze del tredicesimo secolo – prosegue Giulio Nesi, capocontrada del Giglio - un giovane si impegna al massimo per realizzare un desiderio coltivato da bambino e, supportato da alcuni personaggi in bilico tra scienza e magia, nonostante le mille difficoltà incrociate lungo il cammino, diventerà il più grande medico del Medioevo”. “L’agricoltura è il tema scelto dalla nostra contrada - precisa Alessio Batistini, capocontrada del Leone – dedicheremo una particolare attenzione alla tecnica della rotazione triennale, un sistema usato nel passato per prevenire e contrastare gli effetti della siccità, rispettoso dei ritmi e dei tempi della natura e delle sue risorse”. “La Torre mette in scena la storia di Guido Monaco, padre della moderna notazione musicale, - sottolinea Andrea Castrucci, capocontrada della Torre - autore di una rivoluzione epocale che renderà la musica, prima relegata esclusivamente agli ambienti ecclesiastici, accessibile a tutti, popolare e tramandabile con facilità”.

Ufficio Stampa ASSOCIATO DEL CHIANTI FIORENTINO

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