San Casciano Val di Pesa, 17 marzo 2023
Scarpe grosse e cervello fino, come diceva un antico detto.
E’ la saggezza contadina il perno della rappresentazione medievale ideata e realizzata dalla Contrada del Leone, guidata da Alessio Batistini che domenica 26 marzo metterà in scena per le vie del centro storico sancascianese centinaia di contradaioli, ispirati, legati e uniti dalla cultura del buon vivere e della sapienza rurale.
Il Carnevale medievale sancascianese, giunto all’undicesima edizione, riparte dopo uno stop di tre anni, con una spettacolare visione di prosperità, simboleggiata da un filo d’erba che rinasce nel sottosuolo, aiutato dall’azione di un aratro che rimescola le zolle nel rispetto del ciclo vitale della natura. In una terra arida, angosciata dalla siccità, la rotazione triennale è la strategia amica dell’ambiente che mette a frutto, con equilibrio, il lavoro dell’uomo, coltiva passioni e mani abili fino a stendere un ‘campo di grano’. E’ così che rinasce l’entusiasmo del Leone ruggente, una della cinque contrade che l’ultima domenica del mese di marzo si lancerà in un'avvincente sfida a colpi di scena contro Cavallo, Gallo Giglio e Torre, impegnate nelle rispettive pièces teatrali di fronte ad una giuria di esperti, fra studiosi e professionisti del settore. In palio per la conquista della vittoria c’è l’ambita “Chiave del Castrum”, una fedele riproduzione dell’antica chiave della Porta Fiorentina.
“Madame e Messeri della pregiatissima Giuria, quest’anno la Contrada del Leone rappresenterà una storia che parte dall’agonia che la fame genera e la gente invade e che non si può combattere con scudi e spade”. Sono questi i versi iniziali dell’originale allestimento di un testo drammaturgico, scritto e diretto in ogni aspetto artistico, dalla scenografia all’interpretazione, dalla coreografia ai costumi e al trucco, dai componenti della Contrada del Leone. “La nostra storia è legata ad un passato che ha ancora molto da insegnare, – dichiara Alessio Batistini, capocontrada del Leone – ci siamo ispirati al Medioevo per seminare buone pratiche ambientali che traggono spunto dalle tecniche agricole sperimentate a partire dalla fine dell’’VIII secolo, il valore delle radici e della terra da rispettare, il saper fare contadino che continua a dare lezione nella contemporaneità sono i punti cardine della nostra chiave di lettura del Medioevo per il ritorno sulle scene della rievocazione storica di San Casciano in Val di Pesa”. “Abbiamo deciso di costruire la narrazione intorno alla nascita e all’applicazione della rotazione triennale, diffusa nell’Alto Medioevo, che ancora oggi viene applicata in funzione di un utilizzo sostenibile del suolo - commenta Alessio Batistini,– dedicheremo una particolare attenzione a questo antico sistema di lavorare la terra, usato nel passato alternando i campi con colture di cereali e/o leguminose con l’obiettivo di prevenire e contrastare gli effetti della siccità e fertilizzare il terreno, una tecnica rispettosa dei ritmi e dei tempi della natura e delle sue risorse”.
Con la sua rappresentazione teatrale la Contrada del Leone vuole porre in primo piano l’urgenza di un cambio di rotta nel rapporto tra uomo e natura. “Dobbiamo avere massimo rispetto della terra che abitiamo e in cui cresciamo – continua – la natura è un tesoro alleato se lo viviamo con equilibrio, consapevolezza e responsabilità, dobbiamo agire nel concreto, impegnandosi ognuno a fare la propria parte, per valorizzare, difendere, salvaguardare iil patrimonio ambientale da cui scaturisce ogni nostra visione e prospettiva del futuro, questo è il messaggio prioritario da trasmettere alle nuove generazioni”. Il Carnevale medievale sancascianese è organizzato dall’associazione delle Contrade sancascianesi, presieduta da Ilena Cappelli, in collaborazione con il Comune, la Proloco e ChiantiBanca.
Ufficio Stampa ASSOCIATO DEL CHIANTI FIORENTINO