Chiesanuova in festa tra pinoli e cultura della memoria. Centinaia di visitatori all'inaugurazione della mostra “C’era una volta il treno ”
Il Paese dei Balocchi in collaborazione con il Circolo Crc Chiesanuova, aperta fino al 30 giugno
19 Maggio 2024
4 min
Descrizione
San Casciano in Val di Pesa, 19 giugno 2024
“C’era una volta il treno” o meglio c’è. Si è fermato alla ‘stazione culturale’ di Chiesanuova il treno del passato, quello che chiamavano la Caffettiera del Chianti, veicolo che trasportava merci e persone da Firenze a San Casciano in Val di Pesa e Greve in Chianti. Uscita dall’orologio del tempo, la tramvia d’inizio secolo scorso ha fatto tappa negli spazi del Circolo della frazione dove impazza la gustosa pinolata nell’ambito della 47ma edizione della Sagra dì Pinolo. Il treno, come espressione di un contesto storico, di un’epoca che si apprestava a vivere le grandi trasformazioni nel settore della mobilità, declinato nelle molteplici passioni delle creazioni d’autore, tra modellini, riproduzioni plastiche, gigantografie, cimeli, cartoline e divise originali dei ruoli e delle professioni che ruotavano intorno al mondo delle rotaie, è l’indiscusso protagonista della mostra “C’era una Volta il Treno...dalla Tranvia del Chianti alle Ferrovie a vapore in Italia” aperta fino al 30 giugno.
Il sipario si è alzato sull’iniziativa, ideata e realizzata dall'associazione Il Paese dei Balocchi in collaborazione con il Circolo Crc Chiesanuova, patrocinata dal Comune di San Casciano in val di Pesa, dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze, Fondazione Ferrovie dello Stato. Ad incorniciare l’inaugurazione, tenutasi domenica scorsa, con tanto di taglio del nastro da parte del sindaco Roberto Ciappi, Moreno Cheli, curatore della mostra insieme ad Agostino Barlacchi e Franco Paoletti dell’Associazione Il Paese dei Balocchi, il presidente del CRC Valerio Nacci, l’intervento del Corpo musicale “Oreste Carlini” e della delegazione in costume “Gruppo Novecento” di Montespertoli. Tantissimi i primi visitatori che hanno varcato la soglia della sala espositiva nel pomeriggio di una domenica baciata dal sole estivo, e hanno potuto apprezzare l’originalità del progetto culturale che riporta indietro nel tempo offrendo l’occasione di compiere un viaggio nella storia identitaria del territorio. “Una mostra bellissima – dichiara il sindaco Roberto Ciappi - piena di amore per il modellismo e il collezionismo, percorsa dal filo rosso della cultura della memoria, valore che ogni anno emerge dal genio del volontariato locale, e che ci restituisce uno spaccato delle nostre origini della storia della Tranvia del Chianti e del treno a vapore in Italia”. “Oltre che rispolverare una pagina del passato, l’iniziativa stimola riflessioni sul futuro del trasporto pubblico – aggiunge Moreno Cheli - e attesta il legame e l’attenzione al territorio delle nostre iniziative che si rivolgono ad un pubblico vasto e variegato, collezionisti, appassionati, famiglie”.
Oltre al monumentale “trompe-l’oeil”, raffigurante la stazione di San Casciano ai primi del 900’, la mostra accoglie un tratto di binario ispirato all’originale tratto da Opera Set di Calenzano, divise originali dell’epoca relative ai ruoli di capotreno, capostazione, macchinista provenienti dalla collezione di Andrea Mignanesi dell’Associazione Treni Storici Italvapore.
Nell’ampia sala del Circolo si possono osservare decine di reperti provenienti dal Museo delle Ferrovie Galileo Nesti di Signa tra cui quello della prima ferrovia Italiana del 1839 Napoli Portici, palette da capo stazioni, lanterne di locomotive oltre a 50 locomotive in miniatura che rappresentano la storia del mezzo a vapore. La mostra espone un grande plastico che riproduce in un percorso immaginario della Tranvia del Chianti vagoni, passeggeri, merci e la stazione simbolo del 1891, realizzata da Fiorenza Nardi, Stefano e Franco Paoletti che si distinguono per un accurato lavoro modellistico.
All’evento inaugurale, arricchito dalla performance del balletto Sancaballet dal titolo “Un Viaggio a passo di danza”, diretto da Stefania Belli, ha preso parte anche Alessandro Benedetti direttore generale della Fondazione dell’Ospedale Meyer di Firenze cui andrà interamente il ricavato della vendita di un set di 4 cartoline ricordo: due ritratte dalle lastre fotografiche dell’Associazione culturale La Porticciola e due create dai disegnatori Giuseppe Rava di Faenza artista speciale delle arti visive e dal disegnatore per eccellenza di Tex Willer Marco Bianchini di Arezzo. Sulle cartoline il timbro speciale della Tranvia “T e C” intrecciati.
La mostra si propone di ricostruire la storia delle ferrovie a vapore in Italia da carro di Trivithic alla Bayard di Stephenson fino agli anni 70’ quando il sistema a vapore lasciò il posto all’elettrificazione dell’intera rete ferroviaria italiana. E’ possibile visionare anche un documentario delle Ferrovie dello Stato e la distribuzione gratuita del catalogo delle Museo di Napoli Pietrarsa, oltre ad una pubblicazione specifica sull’evento curata dal Circolo di Chiesanuova. Ingresso libero.
Multimedia
Ultimo aggiornamento