Un albero nel giardino della scuola Ippolito Nievo, simbolo di legalità e cultura antimafia. La pianta è dedicata a Rossella Casini e a tutte le vittime della mafia
La pianta si trova nel giardino della scuola secondaria di primo grado "Ippolito Nievo"
18 Dicembre 2024
3 min
Descrizione
San Casciano Val di Pesa, 18 dicembre 2024
È dedicato a Rossella Casini, la studentessa fiorentina vittima della ‘ndrangheta calabrese, uccisa nel 1981, l’acero che questa mattina è stato piantato nel giardino scolastico della secondaria di primo grado “Ippolito Nievo” di San Casciano in Val di Pesa. Un albero simbolico che lega e unisce metaforicamente la terra, la dimensione concreta nella quale si vive e si impara a coltivare il futuro, come la scuola, al cielo, alle aspirazioni, ai sogni, ai desideri, agli orizzonti del sapere che le ragazze e i ragazzi esprimono e condividono nel loro cammino di crescita sociale e culturale.
Una pianta che vuole rappresentare un segno tangibile della necessità di costruire, ognuno con il proprio contributo e partendo dai luoghi dell’educazione, una società più equa, più giusta, più sensibile e attenta alla cultura della legalità, al rispetto delle regole, al dialogo e all’inclusione. Alla base della pianta che vuole evocare la funzione vitale dei principi su cui si basa la democrazia, la targa commemorativa che porta il nome e ricorda la gioventù atrocemente interrotta di Rossella Casini, medaglia d'oro al valore civile, in memoria di tutte le vittime delle mafie. La giovane fu massacrata dalla ‘ndrangheta perché cercò di salvare il fidanzato Francesco Frisina di Palmi dalle rivendicazioni della famiglia di quest’ultimo di matrice mafiosa. Rossella tentò invano di convincere l’amato a convertirsi alla giustizia e spezzare il silenzio dell’omertà ma fu coinvolta nelle faide delle famiglie mafiose che la uccisero barbaramente, violentandola, facendola a pezzi e buttandola a mare, nella tonnara di Palmi.
L’iniziativa si è tenuta alla presenza del Sindaco Roberto Ciappi, degli Assessori Francesco Volpe e Duccio Becattini, della Dirigente Scolastica Michela Ragionieri e dei rappresentanti di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, nello specifico di alcuni membri del presidio “Emanuela” Loi di Sant’Andrea in Percussina che hanno proposto il progetto, sostenuto e accolto dal Comune di San Casciano e dall’Istituto comprensivo “Il Principe”. La piantumazione dell’albero, intitolato a Rossella Casini e a tutte le vittime delle mafie, è infatti il secondo atto di un percorso avviato lo scorso anno con la presentazione e la lettura del libro di Sabrina Sezzani “Storia e non storia di Rossella Casini” presso la sala “Lucia Bagni” della biblioteca comunale con il coinvolgimento di due classi della Nievo, anch’esse presenti alla cerimonia della scopertura della targa.
“L’antimafia si fa con le persone, non solo con le istituzioni e le forze dell’ordine – ha dichiarato il Sindaco Roberto Ciappi - la cultura dell’antimafia nasce e cresce con tutti noi, giovani, adulti, anziani, con le cittadine e i cittadini che a qualunque età si impegnano a non girarsi dall’altra parte di fronte ad un atto di sopraffazione e prevaricazione, con tutti coloro che nella quotidianità lavorano per contrastare e mettere al muro l’indifferenza, una delle acerrime nemiche della legalità. L’acero, carico di significato civico, è un simbolo di vita che vuole far riemergere una storia a lungo dimenticata e ricordarci l’importanza di essere portatori di valori, di cooperare, da persone attive, responsabili, consapevoli, perché l’antimafia sia l’elemento di giustizia che unisce e tiene insieme la nostra comunità”. Anche per la Dirigente scolastica Michela Ragionieri “la scuola rappresenta il primo luogo in cui germogliano e si portano avanti i ‘semi’ della legalità perché è nella scuola che nascono i futuri cittadini e le future cittadine, coloro che per primi devono lottare per la società del domani, sono contenta di poter accogliere questo progetto, ereditandolo da chi mi ha preceduto, continueremo a sviluppare e realizzare percorsi analoghi che mettano al centro il ruolo della cittadinanza attiva”. I rappresentanti di Libera, che da anni operano nelle scuole di San Casciano, sono intervenuti per ribadire il ruolo della conoscenza, della cultura e dei comportamenti corretti che possono determinare cambiamenti e far indietreggiare la mafia. “Per citare una frase di Antonino Caponnetto – hanno concluso – "la mafia teme più la scuola della giustizia", l’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa”.
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